Ho avuto il privilegio di essere tra le prime persone che hanno letto la bozza di questo libro, ultima fatica di Michele Gallitto: uno scrittore-operaio che, nella nostalgia per la terra che lo ha visto ragazzo, ha trovato l'ispirazione e la voglia di compiere un lavoro attento di recupero di ricordi, storie, personaggi e persino favole.Sono rimasta stupita dalla miriade di informazioni che egli ha raccolto attraverso la consultazione di rari documenti d'archivio o attraverso la tradizione orale e non nego che molte di esse erano a me poco note o sepolte nei meandri della mia memoria. L'opera è frutto di una lunga e minuziosa ricerca e rappresenta uno strumento fondamentale ed indispensabile per la conoscenza della vita svoltasi nelle Egadi negli ultimi 150 anni e per comprenderne l'evoluzione. La finalità che Gallitto si propone è ambiziosa: ridare ordine e dignità letteraria a fatti, personaggi ed eventi che non hanno ancora trovato, per varie ragioni, una loro sistemazione storica. Quali che siano le correzioni o le aggiunte che si possono apportare per completare l'esposizione, l'opera conserva una sua validità, perché ha un senso della storicità che va oltre la limitatezza dei luoghi e dei fatti presi in esame. Il variegato affresco in cui l'autore mescola fatti storici, miti, leggende, personaggi reali e gli schifazzi, simbolo di un'epoca estranea alla tecnologia e dove tutti i tempi erano dilatati, consente di comprendere il particolare ruolo politico che le Egadi hanno avuto nella storia della Sicilia. Quel piccolo mondo isolano assurge, con i suoi eventi, a tessera di un mosaico, in cui si intrecciano le tappe fondamentali e a volte affascinanti della nostra storia.
Maria Guccione ex ristoratrice ed insegnante Favignana, 2006
Amico Michele che, attraverso un tenace e appassionato lavoro di ricerca, ha raccolto un'ingente mole di materiale dal nostro patrimonio isolano, creando un interessante affresco territoriale, dove luoghi, attività e personaggi ormai scomparsi, si mescolano sapientemente per suscitare ricordi ed emozioni in chi ha ancora memoria "dell'isola che non c'è più".
Pina Cannistraro maestra Favignana, 2006
"Il passato non passa", chi lo ha detto? Non lo so, ma io ne sono convinta. Infatti, spesso ritorniamo sui nostri passi; scopriamo che qualcuno prima di noi aveva pensato o fatto la stessa cosa e, quando non siamo noi a constatare ciò, qualcun altro si occupa di trascrivere ciò che è stato fatto negli anni passati, affinché il passato non venga dimenticato, essendo testimonianza della nostra essenza e insegnamento per il nostro futuro.
Dal libro di Michele Gallitto "Egadi Ieri ed Oggi"