Nell'archivio comunale di Favignana ho scoperto il registro dei lavori più pesanti, datato 1947. Le categorie elencate sono: i portuali, i lavoratori del tufo (organizzati in due cooperative, una delle quali si chiamava "la mannara") e i pescatori. Queste categorie, come quella dei muratori, erano quelle che più frequentavano le taverne locali insieme a molti operai della ditta Florio. Le taverne erano quindi luoghi di ritrovo per molti lavoratori, che qui stavano qualche ora insieme socializzando e raccontandosi fatti della giornata, magari mangiando 'na spiticchiella. Dopo l'epoca fascista, i lavoratori si organizzarono in sindacati per la tutela dei propri diritti e interessi Per conoscere meglio la realtà lavorativa dei decenni scorsi nelle Egadi, ho intervistato Vito Campo i Vincenzo Grimaudo, vecchi delegati sindacali della C.G.I.L. Ma prima non si può non ricordare la figur di Baldassare Catalano, che ha caratterizzato l'organizzazione sindacale locale nel dopoguerra. Persona sempre molto attiva, Batassanu Catalanu fu semplice impiegato alla ditta Florio, dove oper come sindacalista (C.I.S.L.). Nel 1952, quando le maestranze dello stabilimento minacciarono unc sciopero se non avessero ottenuto l'indennità di disoccupazione, essendo operai stagionali, alla fin( la ottennero grazie al suo impegno. Nei primi anni '50, fu tra i promotori della "carovana facchini" ( dell'associazione Coltivatori Diretti, di cui fu presidente prima di Gabriele Bannino. La sede dei coltivator aprì in piazza Madrice;23' nel 1957 vi erano iscritti 120 capi famiglia (ogni iscritto rappresentava la sin famiglia con l'azienda agricola). Diventato assessore comunale e vicesindaco di Favignana, Catalanc venne incaricato dal sindaco Raoul Mostacci di risolvere i problemi sociali relativi alla popolazion( marinara. Sempre in quegli anni, egli si attivò per l'apertura di un centralino telefonico pubblico e n( divenne gestore. Nel 1961 fu tra i fondatori della Pro Loco, diventandone presidente. Fu grazie a lui s( nel 1962 assistemmo alla rivoluzione dei trasporti marittimi nelle Egadi con l'arrivo dell'aliscafo. Ne 1966, in rotta con la "cricca D.C." (come la definì lui dopo esserne uscito), in pochi giorni approntò h lista "Rinascita Egadi", che come simbolo adottò un'ancora. Per la D.C. locale fu una batosta elettorale "L'ancora" prese sette consiglieri. Qualche anno dopo si trasferì con la famiglia a Milazzo, dove gest un'agenzia di viaggi. Vito Campo (anni 87) Vitinu Nel dopoguerra abbiamo creato la C.G.I.L. a Favignana. La sede era in piazza Municipio. Nel direttivi con me c'erano Biagio Guccione, Rosario Gallitto ed altri. Eravamo un centinaio di iscritti, per h maggior parte operai della ditta Florio e piscatura (pescatori). Pochissimii contadini e i cavatori d tufo. Stiamo parlando degli anni '50, anni di lotte operaie! L'unica industria che c'era qui era h Florio (dal 1937 ditta Parodi, ma resta il marchio). Noi volevamo il rispetto dei contratti, che allori non era facile! Allora essere della C.G.LL. era come essere il diavolo! Nel 1958 ci fu una vertenza stabilimento Florio, ma con la C.LS.L. non si andava tanto d'accordo, perchè era moderata e collegati con la Democrazia Cristiana, che qui a Favignana era al potere. Noi compagni, pur non essendo il tanti, siamo comunque riusciti ad organizzarci e a fare il nostro lavoro sindacale. Bisogna dire che h ditta Florio era l'unica che assumeva e rispettava l'assicurazione e altro e qualche volta gliel'abbiam( .fatti uscire un podi soldini. Ovviamente, eravate tutti uomini tra i compagni impegnati e tra gli iscritti! Eppure... qualche donna c 'era, ed erano combattive. Mi ricordo di Giovanna Lucido a za Vanna Rrolla), Mariuccia Palermo, Lina Ania Pipituna). Lavoravano allo stabilimento; erano combattive e come! Riguardo ai pescatori, che lotte facevate? Per i tonnaroti hai voglia se ne abbiamo fatte di lotte! Per questi lavoratori abbiamo fatto una lotti molto, ma molto importante. C'era una parte del contratto interno alla ditta Florio, che non venivi rispettata, sicché noi gli abbiamo fatto causa e dopo qualche anno l'abbiamo vinta e i tonnaroti hanno avuto 75 mila lire a testa di allora! Erano gli anni '60. Tutti ci accusavano di far politica e invece il tribunale ci ha dato ragione e tutti i tonnaroti hanno preso sulle 75 mila lire di arretrati! Poi con questa storia il diritto è stato acquisito. Allora ero il segretario della Camera Del Lavoro e onestamente devo dire che ci sono rimasto male, perché questi lavoratori erano scettici davanti a questa causa. Quando si sono presi gli arretrati, questo lo debbo dire, non mi hanno regalato neanche un mazzo di fiori! Proprio niente, neanche un ringraziamento e pensa che l'avvocato ce lo abbiamo messo noi: era l'avvocato Marino. Prospero Sanna mi ha detto che una volta festeggiavate il l° Maggio. Ah, il 1° Maggio, noi compagni socialisti e comunisti ci riunivamo in campagna, qui da me. Eravamo sempre un centinaio di compagni, si mangiava, si faceva festa e poi alla sera, quando eravamo tutti belli allegri, scendevamo a piedi in paese con la bandiera rossa cantando "Avanti Popolo!" Tutti ci guardavano stupiti, perché a quei tempi ... Facevamo il comizio... i carabinieri sempre appresso... eravamo schedati...dopo il comizio, mi chiamavano in caserma. Quelli dello stabilimento Florio mi proposero di continuare a fare il sindacalista, ma in maniera più morbida. Mi mandarono gli ambasciatori: uno di questi era il professor Nino Rallo, che era un dipendente dello stabilimento, mi venne a trovare a casa, eravamo cugini, mi propose alcune combinazioni. Io gli risposi che non era mio costume vendermi. Poi mi mandarono Venanzio Borbone, che era un capo operaio; anche lui ha cercato... mi diceva: sai, la ditta può chiudere; puoi fare sempre il sindacalista, però devi essere più morbido. Risposi che non era possibile, io difendevo gli operai. Poi in un comizio giurai la mia fedeltà al cento per cento, perché i lavoratori non pensassero che io fossi venduto come altri che hanno avuto il posto allo stabilimento Florio! Ancora oggi qualcuno mi dice che io ho fatto chiudere lo stabilimento. Attualmente a Favignana le organizzazioni sindacali non ci sono, non esistono più. Niente! Non esiste niente; tra i nuovi lavoratori del settore turistico non esiste niente sindacalmente. C'è solo il patronato ITAL della UIL e l'INCA della CGIL, che fanno solo pratiche, dichiarazione dei redditi. Prima c'erano lotte veramente meravigliose. Ora Favignana è zero! La vecchia guardia non c'è più, i giovani non ci hanno sostituito, perché non ci credono...
Dal libro di Michele Gallitto "Egadi Ieri ed Oggi"